Come la ruggine consuma il ferro, così la invidia consuma gli invidiosi.
Bisogna badare ai nemici, perché sono i primi a notare i nostri errori.
È proprio dei re agire bene e sentirsi dire male.
La scienza più necessaria è quella di non dimenticare ciò che si è appreso.
Non si deve far smettere chi contraddice contraddicendolo, ma bisogna convincerlo: neppure il pazzo infatti è curato da chi diventa a sua volta pazzo.
Osserva i tuoi nemici, perché scopriranno per primi i tuoi punti deboli.
Spesso si fa pompa delle passioni più delittuose; ma l'invidia è una passione timida e vergognosa che non si osa confessare.
L'invidia è un sentimento che divora chi lo nutre.
Ogni volta che penso alla crocifissione di Cristo pecco d'invidia.
L'invidioso è destinato a non godere mai.
L'invidia non arriva mai al ballo vestita da invidia. Arriva vestita da qualcos'altro: ascetismo, standard elevati, buonsenso.
Congratularsi vuol dire esprimere con garbo la propria invidia.
Invidioso non è tanto chi soffre che altri abbia qualcosa che lui non ha, quanto chi soffre che altri abbia ciò che lui ha.
Non si deve invidiare nessuno; i buoni non meritano invidia; per quanto riguarda i cattivi, più hanno fortuna e più si rovinano.
L'invidia del cretino per l'uomo brillante trova sempre qualche consolazione nell'idea che l'uomo brillante farà una brutta fine.
Ho tanti difetti, ma l'invidia non mi appartiene. Ho sempre cercato di imparare dal successo degli altri.