L'invidia, la bile dell'anima.
Tutti quanti gli uomini sono buoni nella stessa maniera: infatti, diventano buoni, venendo in possesso delle medesime cose.
Nessuno sa se per l'uomo la morte non sia per caso il più grande dei beni, eppure la temono come se sapessero bene che è il più grande dei mali. E credere di sapere quello che non si sa non è veramente la più vergognosa forma di ignoranza?
Il temere la morte altro non è che parere sapienti senza esserlo, cioè a dire credere di sapere ciò che si ignora; poiché nessuno sa se la morte, che l'uomo teme come se conoscesse già che è il maggiore di tutti i mali, non sia invece per essere il più gran bene.
La meraviglia è un sentimento assolutamente tipico del filosofo. La filosofia non ha altra origine che questa.
Non la vita, ma la buona vita, deve essere principalmente apprezzata.
Non sopravvalutare quello che hai ricevuto e non invidiare il prossimo: colui che invidia il prossimo non conseguirà la pace della mente.
Tre sono le cose che dovremmo sempre evitare: l'odio, l'invidia ed il disprezzo.
L'invidia è così magra e pallida perché morde e non mangia.
Una modalità di difesa frequente è quella di stimolare l'invidia negli altri con il proprio successo, con la ricchezza e la fortuna, rovesciando così la situazione di chi sperimenta l'invidia.
L'unico rimedio contro l'invidia per gli uomini e le donne comuni è la felicità, e il difficile sta nel fatto che l'invidia è in sé stessa un terribile ostacolo alla felicità.
L'invidia è come una palla di gomma che più la spingi sotto e più torna a galla.
Il potere piace proprio perché suscita invidia.
Provare invidia è umano, assaporare la gioia per il danno altrui è diabolico.
Non c'è nessuno che meriti la tua invidia.
Le persone possono mostrarsi gelose, ma nascondono la loro invidia.