Comunque agisca, l'intellettuale sbaglia.
L'antisemitismo sono le dicerie sul conto degli ebrei.
C'è un criterio quasi infallibile per stabilire se un uomo ti è veramente amico: il modo in cui riporta giudizi ostili o scortesi sulla tua persona.
Anche l'uomo più miserabile è in grado di scoprire le debolezze del più degno, anche il più stupido è in grado di scoprire gli errori del più saggio.
Un matrimonio dignitoso sarebbe solo quello in cui l'uno e l'altro avessero una vita indipendente, senza la fusione prodotta dalla comunità d'interessi che è imposta dalla necessità economica, e si assumessero in perfetta libertà la responsabilità l'uno dell'altro.
Un lavoro artistico di successo non è quello che risolve le contraddizioni in una armonia spuria, ma quello che esprime l'idea di armonia negativamente con l'incorporare le contraddizioni, pure e prive di compromessi, nella sua struttura interna.
Gli intellettuali sono destinati a sparire con l'avvento dell'Intelligenza Artificiale com'è avvenuto per gli eroi del cinema muto con l'invenzione del sonoro. Siamo tutti dei Buster Keaton.
La via più sicura per la perdizione intellettuale: abbandonare i problemi reali per i problemi verbali.
Le cose sarebbero chiarissime se gli intellettuali non le spiegassero.
Il mondo intellettuale si divide in due classi: da una parte i dilettanti, dall'altra i pedanti.
Gli intellettuali non risolvono le crisi, ma le creano.
Gli intellettuali. Questo risibile quinto stato.
L'intellettuale è un signore che fa rilegare i libri che non ha letto.
L'intellettuale è uno la cui mente si osserva.
Gli intellettuali sono divisi su tutto, ma uniti dalla cretineria.