È consolazione per i disgraziati aver avuto compagni di sventura.— Baruch Spinoza
È consolazione per i disgraziati aver avuto compagni di sventura.
Nessuno può essere costretto dalla violenza o dalle leggi ad essere felice; per conseguire tale stato sono invece necessari un'amorevole e fraterna esortazione, una buona educazione e soprattutto un personale e libero giudizio.
Niente accade in contrasto con la natura.
Il mondo è un effetto necessario della natura divina, e non è stato fatto per caso.
Certamente l'esistenza umana sarebbe molto più felice se negli uomini la capacità di tacere fosse pari a quella di parlare. Ma l'esperienza insegna fin troppo bene che gli uomini non governano nulla con maggior difficoltà che la lingua.
L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene.
Nell'ateismo non vi è alcuna consolazione. Sfortunatamente, è la visione del mondo più ragionevole.
Penso dunque che agli uomini giovi la sorte avversa più di quella prospera: questa, infatti, mostrandosi lusinghiera, inganna sempre con la parvenza della felicità, l'altra è sempre veritiera, mostrando la sua instabilità e la sua mutevolezza.
Quale uomo si è mai dato la colpa per la propria sfortuna?
Fatti coraggio: il colmo della sventura non durerà a lungo.
Anche la sfortuna è mutevole. Forse sarà, forse non sarà, nel frattempo non è; tu spera nel meglio.
La sfortuna generalmente è dovuta a un errore di calcolo.
La felicità nasce dalla sfortuna. La sfortuna è nascosta in seno alla fortuna.
L'infelicità è molteplice. La sfortuna della terra è multiforme.
Dovunque tu sia, qualunque siano le circostanze, qualunque sfortuna tu possa aver sofferto, la musica della tua vita non è andata via. È dentro di te, se l'ascolti, puoi suonarla.