Chi scrive chiaro, sa scrivere.— Beppe Severgnini
Chi scrive chiaro, sa scrivere.
Solo chi si muove apprezza le soste e non conosce la noia.
Scrivere bene si può, e non è neppure difficile. L'importante è capire chi scrive male, e regolarsi di conseguenza.
I malavitosi della sintassi sono gente interessante, così i fuorilegge dell'ortografia e i disadattati della punteggiatura.
Di solito il motivo per cui chi scrive non dice qualcosa è questo: non sa cosa dire.
L'Inghilterra è un esperienza che lascia il segno: una lenta scuola di tolleranza e ironia; un posto magari di troppe birre, ma di grande civiltà.
Scrivere è il novanta per cento di me. L'altro dieci è aspettare di scrivere.
Come la negligenza nel vestire rivela disprezzo per la società nella quale si va, così lo stile affrettato, trascurato, cattivo rivela un offensivo disprezzo per il lettore, il quale poi lo ripaga giustamente non leggendo.
Ogni stile di scrittura deve rivelare una certa affinità con lo stile lapidario, che è infatti l'antenato di tutti gli stili.
Scrivi qualcosa degno d'esser letto o fai qualcosa degno d'esser scritto.
Mi figuro, per un inestirpabile pregiudizio di scrittore, che nulla resterà non detto.
Internet è il posto dove qualunque mona scrive per l'universo.
L'atto di scrivere tende, per sé stesso, a logicizzare il pensiero.
Quando un matematico o un filosofo scrivono con nebbiosa profondità, dicono qualche sciocchezza: su questo non c'è pericolo di sbagliare.
È meglio scrivere piuttosto che osare vivere.
Uno stile casto e lucido è indicativo degli stessi tratti personali dell'autore.