L’esperienza dell’amore viene presentata come una forza capace di toccare ogni parte dell’essere umano, non solo i sentimenti più superficiali. È un movimento interiore che raggiunge gli strati più profondi della persona, come se penetrasse la mente, il corpo e lo spirito, risvegliando ciò che sembrava assopito o inaridito. Il paragone con la pioggia dopo la siccità suggerisce un prima e un dopo molto netti: c’è un tempo di aridità, di stanchezza emotiva, di mancanza di senso, e poi arriva qualcosa che ridà colore, morbidezza, vitalità. L’amore viene rappresentato come un dono che non si limita a dare piacere o consolazione, ma che opera una vera trasformazione. Restituisce freschezza allo sguardo sul mondo, rende più sensibili, più aperti, più disponibili alla vita. Non si tratta di un’emozione passeggera, ma di una condizione che rinnova il modo in cui ci si percepisce e si percepisce ciò che ci circonda. Come la pioggia consente alla pianta di riprendere a crescere e fiorire, l’amore permette alla persona di ritrovare speranza, fiducia e capacità di rinascere anche dopo periodi di durezza o scoraggiamento. In questo senso assume un carattere quasi vitale, necessario, come se fosse una linfa invisibile che impedisce all’animo di inaridirsi definitivamente.