La nostra concezione di Dio deriva dall'antico dispotismo orientale, ed è una concezione indegna di uomini liberi.
In etica, come in qualsiasi altro campo del pensiero umano, ci sono due tipi d'opinioni: da una parte quelle basate sulla tradizione, dall'altra quelle che hanno qualche probabilità d'essere giuste.
Per quel che mi ricordo, non c'è una parola di lode all'intelligenza, nelle Sacre Scritture.
È l'affetto che si riceve, non quello che si dà, a procurare questo senso di sicurezza.
Il problema dell'umanità è che gli sciocchi e i fanatici sono estremamente sicuri di loro stessi, mentre le persone più sagge sono piene di dubbi.
L'unico rimedio contro l'invidia per gli uomini e le donne comuni è la felicità, e il difficile sta nel fatto che l'invidia è in sé stessa un terribile ostacolo alla felicità.
Dio ha creato il mondo. Prima o poi ci riproverà.
Un Dio che ci lascia provare la sua esistenza vuole essere considerato come un idolo.
Ogni bambino che nasce ci ricorda che Dio non è ancora stanco degli uomini.
Dio è il simbolo meno inadatto inventato dagli uomini per esprimere il contatto con l'inesausta creatività dell'universo che dà la vita, con quell'attività mai interrotta che sostiene la vita e che talora è in grado di rimandare a una dimensione al di là della semplice vita naturale.
Dio prese del fango, ci sputò su e nacque Adamo. E Adamo, asciugandosi il viso, disse: "Cominciamo bene".
L'uomo è miserabile senza Dio? Possibile, ma l'uomo con Dio è un miserabile.
Se Dio esiste, non c'è bisogno di crederci. Se ci si crede, vuole dire che l'evidenza del suo esistere è morta.
L'umanità non sopporta il pensiero che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si sono tamponati sull'autostrada bagnata. E allora occorre trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli o i diavoli.
Dio è l'ombra della coscienza proiettata sul campo dell'immaginazione.
Gli uomini hanno fatto Dio a similitudine di loro, e lo hanno conciato pel dì delle feste.
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