Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole.
Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancor di più può fare a meno dell'uomo.
Anche nel democratico più liberale si può nascondere una sfumatura di antisemitismo: egli è ostile all'ebreo nella misura in cui questi osa pensarsi, appunto, ebreo.
Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche.
L'uomo è ciò che egli fa per essere.
Contro lui stesso la sua impotenza è infinita.
Disse Iddio: Qual chiedete sarà. E quel Sangue dai padri imprecato Sulla misera prole ancor cade, Che, mutata d'etade in etade, Scosso ancor dal suo capo non l'ha.
Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinto?
Capisco come si possa guardare la terra ed essere atei, ma non capisco come si possa guardare il cielo di notte e non credere in Dio.
Le leggi morali non ce le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l'etica dominante, senza aspettarsi una ricompensa nell'aldilà.
Che Dio ci perdoni, e ci perdonerà. È il suo mestiere.
Ma se c'è Dio ci sono anch'io, buon Dio, lo sai. E c'è Dio, di notte ti sento, ci sei.
Il silenzio di Dio permette la chiacchiera dei suoi ministri che usano e abusano dell'epiteto: chiunque non crede al loro Dio, dunque a loro, diventa immediatamente un ateo.
Confidare in Dio diffidare di noi.
L'invenzione di Dio è stata resa necessaria per dare un indirizzo più preciso alle bestemmie, che prima erano troppo generiche e poco incisive.