Boris Makaresko presenta un immaginario scenario in cui l’artista diventa talmente stonato che la sua performance ha effetti diretti sul mondo circostante, rivelando una sorta di magia inversa o disconnessione tra il creatore e ciò che egli intende rappresentare. La pioggia ritorna nelle nuvole quando l’artista canta, indicando un’anomalia in cui la natura reagisce negativamente all’espressione artistica, sottolineando come una perfetta sinergia tra artista e ambiente possa essere difficile da raggiungere. L’aforisma critica implicitamente l’arte stonata o fuori posto, mettendo in risalto la necessità di un sincronismo fra il creatore e ciò che intende rappresentare.