Il primo bene di un popolo è la sua dignità.— Camillo Benso Conte di Cavour
Il primo bene di un popolo è la sua dignità.
L'Italia è fatta, tutto è a posto.
Ho lo spirito molto elastico, e credo di sapermi adattare a qualsiasi posizione. La sola cosa che non potrei guardare senza fremere, sarebbe una vita perfettamente oziosa oppure unicamente speculativa. Ho bisogno d'impiegare non solo le mie facoltà intellettuali, ma anche le mie facoltà morali.
Ho scoperto il modo di ingannare i diplomatici. Io dico la verità, e loro non mi credono mai.
La grande politica è quella delle risoluzioni audaci.
Gita a Fernet col principe di Craon. Abbiamo visitato il salotto e la stanza da letto di Voltaire. In essa tutto è rimasto come quando Voltaire vi abitava. I mobili sono molto semplici. Il salotto è pieno di quadri indecenti.
Nel piccolo italiano medio c'è una zona nobile, un soprassalto di dignità che non arriva all'eroismo ma che lo spinge ad agire, anche solo con una dimostrazione di affetto e di appoggio all'amico.
Niente resiste tranne le qualità della persona.
Ovunque tutti sbraitano dignità, rappresentanza, ma le loro menti e le loro anime sono fango e merda, e come si fa a dare dignità alla merda?
Per favore, un po' meno d'amore e un po' più di dignità.
Il superamento della dignità umana è il presupposto del progresso. È una cosa che non serve a nulla.
Architettore chiamerò io colui che saprà con la opera recare a fine tutte quelle cose, le quali mediante movimenti dei pesi, congiungimenti, e ammassamenti di corpi, si possono con gran dignità accomodare benissimo all'uso de gli homini.
Quasi niente quanto la guerra, e niente quanto una guerra ingiusta, frantuma la dignità dell'uomo.
Forse l'unica vera dignità per un uomo è la sua capacità di disprezzare se stesso.
La dignità personale si misura con il metro della propria coscienza, non con quello del giudizio altrui.
Quando conferiamo al comune un senso più elevato, all'ordinario un aspetto misterioso, al noto la dignità dell'ignoto, al finito un'apparenza infinita allora io lo romanticizzo.