In ciascuno di noi vi è una fonte segreta di male: l'istinto.— Carlo Maria Franzero
In ciascuno di noi vi è una fonte segreta di male: l'istinto.
Triste è giungere alla casa paterna quando la folgore s'è abbattuta sulla quercia maggiore.
La vita è l'insieme di infinite somme psicologiche che valgono diversamente da persona a persona, da momento a momento a seconda delle sensazioni che rappresentano.
Ognuno è fatalmente legato al passato dalla memoria delle cose, delle piccole cose che sono come molecole di noi stessi.
E che è l'istinto se non lo specchio fedele, se non ciò che obbedisce in corrispondenza a tutte le manifestazioni della natura?
L'arte dovrebbe somigliare a un'attività innocente e gioiosa, quasi animale; forse l'arte sarebbe diventata così una volta che l'uomo avesse superato la questione della morte.
Non c'è istinto pari a quello del cuore.
La caccia era una occupazione naturale per l'uomo primitivo, mentre questa occupazione nell'uomo moderno civilizzato non fa che esercitare e sviluppare in lui istinti bestiali, che la coscienza riprova, e che teoricamente la nostra civiltà vorrebbe aboliti.
Gli altri animali, come gli esseri umani, provano piacere e dolore, felicità e tristezza. Il fatto che gli animali siano mossi da molte delle stesse emozioni che toccano noi è ben attestato. Chiamare «istinto» l'intero complesso delle loro emozioni e dei loro comportamenti è stupido.
Un impeto irresistibile mi dona la forza e mi impone di osare il sempre più alto e il sempre più duro, di mettere in luce l'estremo che c'è in me.
Tutti gli istinti che non si scaricano all'esterno, si rivolgono all'interno.
Le donne possiedono un istinto fortissimo. Un istinto forte ed elementare.
Le cicogne, grazie al loro istinto sottile, sanno sempre se qualcosa regge o sta per crollare.
L'uomo primordiale stava meglio perché ignorava qualsiasi restrizione pulsionale. In compenso la sua sicurezza di godere a lungo di tale felicità era molto esigua. L'uomo civile ha barattato una parte della sua felicità per un po' di sicurezza.
Vorrei sorvolare le montagne più alte del mondo come fanno gli uccelli durante le loro migrazioni. Loro non hanno maschera, ossigeno, GPS; hanno tutto nel loro istinto. Un istinto che sono convinto abbiamo anche noi se lo addestriamo bene.