L'unica e vera misura dei delitti è il danno fatto alla nazione.
Perchè ogni pena non sia una violenza di uno o di molti contro un privato cittadino, dev'essere essenzialmente pubblica, pronta, necessaria, la minima delle possibili nelle date circostanze, proporzionata a' delitti, dettata dalle leggi.
Ditemi cosa fa bisogno per essere meno infelici, se pure questo nome di felicità esiste.
L'oscurità delle cause fisiche moltiplica agli occhj del popolo le azioni delle cause morali.
Nessun uomo ha fatto il dono gratuito di parte della propria libertà in vista del ben pubblico; questa chimera non esiste che ne' romanzi.
Quanto maggiore sarà il numero delle idee accessorie, tanto più crescerà la bellezza dello stile.
Colui al quale il delitto porta giovamento, quello ne è l'autore.
In chi ha commesso delitti sorgono rimorsi e terrori segreti che non danno requie all'anima, inducendola a ricorrere ai riti religiosi, alle cerimonie ed all'espiazione dei peccati.
Il piú sicuro ma piú difficil mezzo di prevenire i delitti si è di perfezionare l'educazione.
Ogni delitto, benchè privato, offende la società.
Quanti delitti commessi semplicemente perché i loro autori non potevano sopportare di aver torto.
Il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri.
Volete prevenire i delitti? Fate che le leggi sian chiare, semplici, e che tutta la forza della nazione sia condensata a difenderle, e nessuna parte di essa sia impiegata a distruggerle.
Uno dei più gran freni dei delitti non è la crudeltà delle pene, ma l'infallibilità di esse.
I delitti che presentano aspetti mai interamente chiariti (e che mai lo saranno) sono quelli più intensi, dal punto di vista narrativo.
Non è tanto il delitto in se stesso che interessa, quanto ciò che si nasconde dietro.