Tutti gli anni sono stupidi. È una volta passati, che diventano interessanti.— Cesare Pavese
Tutti gli anni sono stupidi. È una volta passati, che diventano interessanti.
La bontà che nasce dalla stanchezza di soffrire è un orrore peggio che la sofferenza.
Fumare. Uno s'illude di favorire in questo modo la meditazione, ma la verità è che fumando disperde i pensieri come nebbia, e tutt'al più fantastica, cosa molto diversa dal pensare.
Non c'è niente che sappia di morte più del sole in estate della gran luce, della natura esuberante. Tu fiuti l'aria e senti il bosco e ti accorgi che piante e bestie se ne infischiano di te. Tutto vive e si macera in se stesso. La natura è la morte.
Più di tre persone fanno folla, e nulla si può dire allora che valga la pena.
Vendicarsi di un torto ricevuto è togliersi il conforto di gridare all'ingiustizia.
Sì, ho cinquant'anni. Ma se togliete tutto il tempo che ho aspettato i bagagli all'aeroporto.
Tutti, uomini e animali, ogni anno che passa acquistano un anno, ma alcuni ne acquistano uno in più in conoscenza.
Gli anni sono i nostri più grandi imbroglioni: uno per volta ci aspettano, ma appena li raggiungiamo ci abbandonano e, come sempre, l'ultimo ci chiude la porta in faccia.
Gli anni sono come le piramidi: contengono sempre qualche morto.