La poesia qualcosa vale, credetemi. Impedisce di impazzire del tutto.— Charles Bukowski
La poesia qualcosa vale, credetemi. Impedisce di impazzire del tutto.
Non c'è nient'altro da fare che bere, mangiare, scopare, drogarsi e ammazzare.
Potrei anche dire che l'amore è come l'alcool: lo provi una volta, ti fa girar la testa e ne vuoi ancora e ancora. Ti fa sentire male, tanto male che dirai di non voler provare mai più. Ma poi al prossimo bicchiere ci ricascherai, e non dirai di no.
La cultura è un elemento stabilizzante, non c'è niente di meglio di un museo, di un'opera di Verdi o di un poeta con tanto di riconoscimenti ufficiali per ricacciare il progresso indietro.
I soldi sono una cosa seria. Qualcuno è convinto persino che parlino.
Qualsiasi attività creativa complessa (dipingere, scrivere poesie, svaligiare banche, fare il dittatore e cinsi via) ti conduce al punto in cui pericolo e miracolo sono come fratelli siamesi. Raramente arrivi al traguardo, ma durante il tragitto hai modo di trovare la vita interessante.
Un tempo si credeva che lo zucchero si estraesse solo dalla canna da zucchero, ora se ne estrae quasi da ogni cosa; lo stesso per la poesia, estraiamola da dove vogliamo, perché è dappertutto.
La poesia dev'essere la naturale effusione dell'anima nostra.
Le poesie sono cristalli che sedimentano dopo l'effervescente contatto dello spirito con la realtà.
Il ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo.
Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Coloro i quali affermano che la parola, il suo profilo, il suo aspetto fonico condizionano lo sbocciare della poesia hanno diritto di vivere. Costoro hanno scoperto la strada che conduce all'eterna fioritura della poesia.
Poesia potrebbe anche definirsi: la fiducia di parlare a se stessi.
Ascoltami, i poeti laureati si muovono soltanto fra le piante dai nomi poco usati: bossi, ligustri o acanti.
La letteratura sta alla poesia come la menzogna alla verità.
Un poeta che legge i suoi versi in pubblico può avere altre abitudini infami.