Nel burocrate c'è qualcosa che non ama una poesia.— Gore Vidal
Nel burocrate c'è qualcosa che non ama una poesia.
I personaggi pubblici di oggi non sanno più scrivere i loro stessi discorsi o libri, e ci sono anche alcune prove che non sanno nemmeno più leggerli.
Non rimuginare mai sul passato. Pensa sempre al futuro ed a come sia destinato ad essere ancor peggiore.
Alcuni scrittori prendono gusto al bere, altri al pubblico.
"Dopo che è morta, l'ho amata". È la storia di ogni vita, e di ogni morte.
La democrazia dà la sensazione di poter scegliere.
Credo che il mondo sia bello, che la poesia sia come il pane, di tutti.
Della poesia me ne fotto, io stesso sono nato per un condom che si è rotto.
Se la poesia non nasce con la stessa naturalezza delle foglie sugli alberi, è meglio che non nasca neppure.
Ciò che in poesia è strabiliante diventa brusco in prosa, la forza diventa brutalità, la vivacità ardore e l'audacia sfacciataggine.
Il poeta è sempre più piccolo e più debole della media degli uomini. Per questo sente più intensamente, con più forza degli altri la pesantezza della sua presenza nel mondo.
Ci vuole più coraggio a concludere, che a fare un verso nuovo: tutti i medici e i poeti lo sanno.
Anche il poeta ha un corpo. Mangia. Invecchia. Anche il poeta è stretto nella sua triste carne.
I poeti son vecchi signori che mangian le stelle distesi sui prati delle loro ville. E s'inventano zingare e more per farsi credibili agli occhi del mondo col loro dolore.
Per i moderni la poesia è qualcosa che non si può spiegare, è una suggestione.
La felicità è la poesia della donna.