La poesia nasce da tutto ciò che ha una scintilla di rivelazione.— John Keating
La poesia nasce da tutto ciò che ha una scintilla di rivelazione.
Ma se ascoltate con attenzione, li sentirete sussurrare il loro monito. Avanti, avvicinatevi. Ascoltate, lo sentite? ‐ Carpe ‐ sentito? ‐ Carpe, carpe diem, cogliete l'attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita.
"O Capitano, mio capitano!" Chi conosce questi versi? Non lo sapete? È una Poesia di Walt Whitman, che parla di Abramo Lincoln. Ecco, in questa classe potete chiamarmi professor Keating o se siete un po' più audaci, "O Capitano, mio Capitano".
Molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi, non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno. Osate cambiare, cercate nuove strade.
Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.
La poesia degli antichi era quella del possesso, la poesia dei moderni è quella dello struggimento.
La poesia è mettere in parole quello che, a rigore, non può essere messo in parole, quello che non ha nemmeno «forma di parole».
La poesia, che non è un'arte di arrangiare fiori, ma urgenza di afferrarsi a un bordo nella tempesta.
Ah, ci sono tante cose fra cielo e terra, di cui soltanto i poeti hanno sognato qualcosa.
Ogni uomo è un poeta.
La poesia l'ho letta perché mi piaceva, mica per dare degli esami alla facoltà di Lettere!
Poesia non è altro che un significante di un corpo che non sa di essere morto.
I poeti sono privi di pudore verso le loro esperienze interiori: le sfruttano.
Il poeta, quando è rapito dall'ispirazione, intuisce Dio.
Tutto il mondo soffre di avere perduto la religione. E quasi tutta la poesia di oggi non è, in un modo o nell'altro, che il rimpianto di una religione perduta.