Il misantropo non odia gli altri quanto sé stesso.— Charles Chincholle
Il misantropo non odia gli altri quanto sé stesso.
Che tutti gli uomini debbano essere fratelli è il sogno di chi non ha fratelli.
Contate più su chi vi promette un servigio per odio verso un altro, che su chi ve lo promette per amicizia verso di voi.
C'è l'infelice che possiamo definire astratto. Egli è infelice e basta. C'è il più infelice che odia se stesso. Infine c'è l'infelice assoluto che odia immediatamente se stesso e mediatamente l'altro. Costui è il misantropo.
Chi pratica poco cogli uomini, difficilmente è misantropo. I veri misantropi non si trovano nella solitudine, si trovano nel mondo. Lodan quella, sì bene; ma vivono in questo. E se un che sia tale si ritira dal mondo, perde la misantropia nella solitudine.
I misantropi sono onesti; per questo sono misantropi.
I misantropi sono uomini dotati di buona memoria.
Qualsiasi uomo notevole, chiunque cioè non appartenga a quei 5/6 dell'umanità dotati tanto miseramente dalla natura, rimarrà dopo i quarant'anni difficilmente esente da una certa traccia di misantropia.
I più alti spiriti, se così dobbiamo chiamarli, sono stati misantropi e misologi.
Il misantropo è colui che rimprovera agli uomini di essere ciò che egli è.
L'idea è raggiungibile solo in uno stato di misantropia. Il misantropo non vede più l'uomo, la cui carne detesta, ma l'Idea dell'uomo.
Chi comunica dopo cogli uomini, rade volte è misantropo. Veri misantropi non si trovano nella solitudine, ma nel mondo: perché l'uso pratico della vita, e non già la filosofia, è quello che fa odiare gli uomini. E se uno che sia tale, si ritira dalla società, perde nel ritiro la misantropia.