Gli avversari non si devono lusingare ma schiacciare.
Il potere non si prende, si raccatta.
Sono giunto alla conclusione che la politica sia una faccenda troppo seria per essere lasciata ai politici.
Per diventare padrone, il politico si atteggia a servo.
L'Italia non è un paese povero, ma un povero paese.
Poiché un politico non crede mai in quello che dice, quando viene preso alla lettera rimane sempre molto sorpreso.
Trattare il tuo avversario con rispetto è dargli un vantaggio a cui non ha diritto.
La regola è perfetta: in tutte le questioni di opinione i nostri avversari sono pazzi.
Dal tuo vero avversario ti viene un coraggio illimitato.
Ogni critico ha tre sorta di avversari: quelli che ha biasimati; quelli che non ha mai nominati; quelli che ha lodato una volta sola, molti anni addietro e che, per quanto s'intenerisca, non riesce più a lodare. Questi sono i più accaniti.
La virtù del dubbio e la sospensione del giudizio, la capacità di dar ragione all'avversario è la migliore preparazione all'intransigenza e all'intolleranza operosa.