Quando si lotta è sempre così.
Lei si preoccupa di quello che pensa la gente? Su questo argomento posso illuminarla, io sono un'autorità su come far pensare la gente. Ci sono i giornali per esempio, sono proprietario di molti giornali da New York a San Francisco.
Non c'è idea nata da uno spirito umano che non abbia fatto scorrere il sangue sulla terra.
Sono l'eterno ed incorruttibile nemico giurato del contrabbando di alcool.
Ciò che l'uomo conosce è dovunque in guerra con ciò che egli vuole.
Non essere altro se non te stesso - in un mondo che fa del suo meglio notte e giorno per renderti un altro - significa combattere la battaglia più ardua che un essere umano possa combattere; e non smettere mai di lottare.
Mai smettere di lottare finché l'incontro non è finito!
Si immagini da qualche parte in un romanzo, questo la aiuterà a lottare contro la paura.
Al giorno d'oggi nessuno combatte veramente contro un altro. Oggi i gruppi dirigenti fanno innanzitutto guerra ai propri sottoposti, e il fine della guerra non è quello di conseguire o impedire conquiste territoriali, ma di mantenere intatta la struttura della società.
Coloro che si aspettano di raccogliere i frutti della libertà, devono, come uomini, sottoporsi alle fatiche di sostenerla.
Non soltanto sono pacifista... sono un pacifista militante. Sono disposto a lottare per la pace.
Non esistono le razze, il cervello degli uomini è lo stesso. Esistono i razzisti. Bisogna vincerli con le armi della sapienza.