L'insensibilità non è mai un progresso, difficilmente è un aiuto.
Sete. Devo svegliarmi. Devo aprire gli occhi. La ciotola accanto al giaciglio. L'acqua fresca non estingue solo la sete, placa anche il frastuono nella testa, è una cosa che conosco.
Sollievo micidiale: credere a quel che si dice e venir straziati da quel che si crede.
Di ciò di cui non si può parlare, bisogna a poco a poco cessare di tacere.
Il nostro viaggiare su e giù indica, oltre che curiosità, anche un bisogno, ma di che? Che cosa ci manca?
Mentre ci accorgiamo del presente, esso è già passato.
Non c'è nulla di più gravoso che starsene fermi e inattivi quando si sentono raccontare terribili disgrazie altrui.
Chi non riesce più a provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere.
La vera poesia si tiene ugualmente lontana dalla insensibilità e dal sentimentalismo.
Che m'importa del mondo che va a fondo - non voglio sapere nulla di quello che accade al di fuori della mia isola beata!
È duro essere soli, più duro dividere la propria solitudine con degli indifferenti o degli ingrati.
La lode solletica e la trascuraggine umilia. È questo un sintomo patologico, o non piuttosto il giuoco naturale delle passioni, la legge eterna dell'umana natura?
L'abitudine genera rassegnazione. La rassegnazione genera apatia. L'apatia genera inerzia. L'inerzia genera indifferenza.
Molti miei amici mi sono diventati ostili, con molti nemici ho stretto legami di amicizia, ma gli indifferenti mi sono rimasti fedeli.
Vi sarà l'uomo nuovo, felice, superbo. Colui al quale sarà indifferente vivere o non vivere, quello sarà l'uomo nuovo. Colui che vincerà il dolore e la paura, sarà lui Dio. E quell'altro Dio non ci sarà più.
Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano.