L'uomo è ciò che egli pensa.— Christian Friedrich Hebbel
L'uomo è ciò che egli pensa.
Chi conta le sue gocce di sudore, non conterà mai denaro.
Se il diavolo non me l'avesse ispirato, non l'avrei mai commesso! disse l'uomo. Ma il diavolo rispose. Se non ci fosse nessun uomo che mettesse in corso le mie fantasticherie, non sarei diavolo, ma sempre l'angelo di una volta.
Se non si può pensare completamente un pensiero, a uno pare di perdere una parte del suo io, anzi quasi, come se fosse intimamente legato in qualche posto e se ne fosse tentato invano di liberare. Ogni pensiero è un possesso che bisogna conquistare all'universo, alla potenza che lo tiene stretto.
Adesso si vive dell'arte di spendere la lira che il prossimo ha in saccoccia.
È più facile camminare con Cristo sulle acque che con un editore attraverso la vita.
Non essere né benevolo, né mal disposto.
Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli.
Invece di uccidere e morire per diventare quello che non siamo, dovremo vivere e lasciare vivere per creare quello che realmente siamo.
Per essere l'immacolato componente di un gregge, bisogna essere prima di tutto una pecora.
Alcune persone sono divertenti solo quando cercano di essere serie.
Credevo di essere diventato ciò che ero veramente, poichè tutti noi ci trasformeremmo se avessimo il coraggio di essere ciò che siamo.
Siamo tutti sconsiderati e incauti, insicuri, brontoloni, ambiziosi (ma perché cerco di nascondere con parole troppo blande la piaga di tutti?), siamo tutti malvagi. Pertanto qualunque vizio venga rimproverato a un altro, ciascuno se lo ritroverà in seno.
Se noi potessimo mai non essere, già adesso non saremmo.
Essere corpo con tutto il corpo se aspiri al bodoniano, altrimenti, se l'omologazione dello spirito prevale a tal punto da optare per la via di comodo della scissione dalla carne, accontentarsi di essere un copro-corpo, un letterato che fa morale senza aver raccontato la favola.