L'uomo è ciò che egli pensa.
Star seduti in tutti i casi toglie il pericolo di cadere.
Si invecchia soltanto dai 25 ai 30 anni. Ciò che si ottiene fino a quel momento, lo si è ottenuto per sempre.
L'umanità non si lascia togliere nessun errore che le giova. Crederebbe all'immortalità anche se sapesse il contrario.
L'uomo è un cieco che sogna di vedere.
La gioia rende l'uomo socievole, il dolore lo allontana dagli altri.
So chi sono, so in cosa credo e da qui inizio a fare ciò che devo fare.
Ciascuno di noi è, in verità, un'immagine del grande gabbiano, un'infinita idea di libertà, senza limiti.
Siamo buoni a nulla, ma capaci di tutto.
Gli uomini dovrebbero essere quello che sembrano.
Ognuno di noi è fatto da tanti se stesso e non solamente da uno. Diciamo che siamo come un'assemblea condominiale composta da tante persone diverse.
Si deve essere veraci, non loquaci.
Faccio del mio meglio per essere come sono, ma tutti vogliono che sia come loro.
Si è sempre sé stessi.
Sii te stesso, amico, sii fiero di chi sei. Anche se suona sdolcinato, non lasciare mai che qualcuno ti dica che non sei meraviglioso.
Siamo tutti sconsiderati e incauti, insicuri, brontoloni, ambiziosi (ma perché cerco di nascondere con parole troppo blande la piaga di tutti?), siamo tutti malvagi. Pertanto qualunque vizio venga rimproverato a un altro, ciascuno se lo ritroverà in seno.