Certi nascono umani. Altri ci mettono una vita per diventarlo.
È patetico come non siamo capaci di convivere con ciò che non comprendiamo. Come abbiamo bisogno di etichettare e spiegare e dissezionare tutto quanto. Persino le cose inspiegabili per definizione.
Una cosa è certa: il peggiore dei pompini sarà sempre meglio, per dire, della più profumata delle rose, del più fantastico dei tramonti. Delle risate dei bambini.
Puoi trovare del dolore nuovo di zecca ogni volta che scopri qualcosa che più o meno sai già.
La realtà è che uno vive finché non muore. E la verità è che nessuno vuole la realtà.
Dovremmo essere prima uomini, e poi cittadini.
Essere nulla per essere al proprio vero posto nel tutto.
Essere corpo con tutto il corpo se aspiri al bodoniano, altrimenti, se l'omologazione dello spirito prevale a tal punto da optare per la via di comodo della scissione dalla carne, accontentarsi di essere un copro-corpo, un letterato che fa morale senza aver raccontato la favola.
L'uomo è l'unico essere che non voglia essere quello che è.
Siamo troppo in ritardo per gli dei, troppo in anticipo per comprendere l'Essere.
Ricordati sempre di essere un uomo.
Non devi farti simile ai malvagi perché sono molti, ne farti nemico ai molti perché sono diversi da te.
Facile essere Dio. Difficile è essere uomini.
Ogni mattino vi è data la facoltà di scegliere come agire, fare, essere. Sii il meglio di cio' che sei!
Voler essere così come si è.