L'attenzione precisa ai fatti è una necessaria premessa di democrazia.
Chi ha un animo nobile non si sopravvaluta, sa imparare ed è riconoscente.
I grandi umoristi e i grandi comici, da Cervantes a Sterne o a Buster Keaton, fanno ridere della miseria umana perché la scorgono in primo luogo in se stessi, e questo riso implacabile implica un'intelligenza amorosa del comune destino.
La realtà c'è, è là, inconfutabile.
Il compito della poesia è quello di guardare in faccia la Medusa e non già di mandarla dal parrucchiere affinché la renda più presentabile.
La scienza ha indirettamente una grande funzione morale, perché insegna a distinguere i fatti dai valori, a non confondere le diverse sfere di competenza. Questa chiarezza, questa corretta grammatica e sintassi del pensiero sono la premessa per non imbrogliare e non essere imbrogliati.
Per prima cosa dovete avere ben chiari i fatti; così potrete distorcerli come vi pare.
I fatti non cessano di esistere solo perché noi li ignoriamo.
Basta con i fatti! Passiamo alle parole!
Dire che un fatto è stato simultaneamente constatato da migliaia di testimoni, è come dire che il fatto è, in generale, molto diverso dalla versione accertata.
Non sono i fatti a turbare gli uomini, ma le opinioni intorno ai fatti.
Se i fatti e la teoria non concordano, cambia i fatti.
Le versioni dei fatti le modifichiamo continuamente, per non annoiarci.
Dai principi si deduce una probabilità, ma il vero o una certezza si ottengono solo dai fatti.
I fatti s'insinuano non soltanto nella storia, ma usurpano il dominio della fantasia e invadono il regno del romanticismo. Tutto s'agghiaccia al loro contatto. Essi rendono volgare l'umanità.