L'amore per i classici, se diventa alterigia, è offensivo per i classici.

Claudio Magris
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La nostra interpretazione

La frase di Claudio Magris riflette sulla natura complicata dell'amoroso rispetto verso le opere classiche. Suggerisce che l'affetto profondo per i classici, se trasformatosi in un atteggiamento superbo e snobistico nei confronti delle altre forme artistiche o culturalmente minoritarie, può essere considerato offensivo non solo alle nuove generazioni di artiste ed intellettuali ma anche ai propri idoli. Questa affermazione invita all'autoanalisi critica dell'appassionata devozione: in che modo l'amore per le opere del passato può interferire negativamente con la comprensione e il rispetto di ciò ché è nuovo, senza trascurare un rapporto d'onesta giustizia anche verso i grandi maestri. In sintesi si tratta dell'importanza equilibrata tra l'amore per le opere classiche ed una visione aperta al cambiamento e all'avvenire.

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