La confusione della piazza è, come sempre, un riflesso della confusione della reggia.— Claudio Magris
La confusione della piazza è, come sempre, un riflesso della confusione della reggia.
Tranne pochi spiriti capaci di libertà, quasi tutti riusciamo a non vedere ciò che non vogliamo vedere, e ci rendiamo colpevoli, in un'assurda buona fede che non ci salverà ma che ci verrà imputata come un'aggravante.
L'Io si arricchisce nel confronto con le diversità, ma senza venire cancellato o assorbito. Il dialogo, che unisce gli interlocutori, presuppone la loro distinzione e una piccola, ma insopprimibile e feconda distanza.
Pochi autori di questo secolo insegnano come Musil che l'unica dimensione dello scrittore è quella della verità.
Una buona divulgazione invita ad approfondire l'originale.
Chi ama la vita deve forse amare il suo gioco di incastri, entusiasmarsi non solo per il viaggio verso isole lontane, ma anche per la trafila burocratica relativa al rinnovo del passaporto.
Continuamente nascono i fatti a confusione delle teorie.
Confusione è parola inventata per indicare un ordine che non si capisce.
La mancanza di pensiero, l'incurante superficialità o la confusione senza speranza o la ripetizione compiacente di verità, diventate vuote e triste, mi sembra tra le principali caratteristiche del nostro tempo.