La morale effeminata è la morale dei deboli.— Curzio Malaparte
La morale effeminata è la morale dei deboli.
Sono i vinti che governano il mondo.
La sua voce è calda, grave, eppur delicata. Una voce che talvolta ha strani, profondi accenti femminili, un che di morbosamente femmineo.
All'uomo piace più tradir gli amici che i nemici, essendo il tradimento fatto agli amici più vero di quello fatto ai nemici.
Mi tagliai profondamente la mano, e la vista del mio sangue mi fece rimanere assorto e felice.
La morale è coordinare ogni stato momentaneo della nostra vita con uno stato durevole!
La morale comune cambia, a seconda di dove si vive.
La morale è sempre la stessa, non si modifica a seconda del suo essere applicata alla sfera pubblica o alla sfera privata. Ma la morale tiene sempre conto dell'oggetto, della realtà a cui si applica.
Per mettere in chiaro i veri princìpi della morale, gli uomini non hanno bisogno né di teologia, né di rivelazione, né di divinità: hanno bisogno solamente del buon senso.
Non resta altro mezzo per rimettere in onore la politica, si devono come prima cosa impiccare i moralisti.
I bei modi, prima della morale!
La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità.
Divenire adulto significa imparare a vivere nel dubbio ed a sviluppare, attraverso le esperienze, la propria filosofia, la propria morale. Evitare il "prêt-à-penser".
I luoghi più caldi dell'inferno sono riservati a coloro che in tempi di grande crisi morale si mantengono neutrali.
Un mago baol non è moralista, però conosce il trucco.