L'onestà è lo stato allotropico della morale.— Carlo Maria Franzero
L'onestà è lo stato allotropico della morale.
Salire al soglio del giudizio di se stessi significa essere pervenuti a tal punto di resurrezione che si è sorpassato tutto il passato.
Gli spiriti audaci sono, per la critica, audaci in quanto creano delle idee. Creare delle idee è come coniare delle monete e metterle in circolazione. Dopo, ognuno se ne serve fino a logorarle.
E che è l'istinto se non lo specchio fedele, se non ciò che obbedisce in corrispondenza a tutte le manifestazioni della natura?
In ciascuno di noi vi è un istinto di male. Anzi, il bene e il male vivono accumunati e indistinti nello spirito nostro.
È la vita che ci governa: noi non possiamo che subirla.
La morale effeminata è la morale dei deboli.
L'immoralità è il fondamento del dispotismo così come la virtù è l'essenza della repubblica.
E la morale è... i buoni vincono, i cattivi perdono e come sempre l'Inghilterra domina!
Non può esserci agire morale, lì dove non ci sia l'altro, riconosciuto in tutto lo spessore irriducibile della sua alterità.
Le leggi sono la morale dei popoli.
La morale è ciò che resta della paura quando la si è dimenticata.
Le passioni umane si fermano solo dinanzi a una potenza morale che rispettino. Se manca una qualsiasi autorità di questo tipo, la legge del più forte regna e, latente o acuto, lo stato di guerra è necessariamente cronico.
La morale comune cambia, a seconda di dove si vive.
Il peggior criminale che abbia mai camminato su questa terra è moralmente superiore al giudice che lo condanna alla forca.
La morale è l'intera scienza del soggettivo e dell'obbiettivo morale. - La conoscenza del dovere per ciò che è dovere senza alcun riguardo a qualsiasi conseguenza.