Si diventa morali non appena si è infelici.— Marcel Proust
Si diventa morali non appena si è infelici.
Forse non ci sono giorni della nostra adolescenza vissuti con altrettanta pienezza di quelli che abbiamo creduto di trascorrere senza averli vissuti, quelli passati in compagnia del libro prediletto.
La gelosia è sovente solo un inquieto bisogno di tirannide applicato alle cose dell'amore.
Il mondo non è stato creato una volta, ma tutte le volte che è sopravvenuto un artista originale.
Essere indulgenti verso gli altri, severi verso se stessi è un consiglio banale; nell'esistenza è la sola regola da seguire.
La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente.
La morale comune cambia, a seconda di dove si vive.
Una persona diventa moralista prima che un altro diventi infelice.
I maghi non sono moralisti, però sanno dov'è il trucco.
La moralità è ciò che, pur senza essere osceno, offende grossolanamente il mio senso del pudore.
La moralità non è propriamente la dottrina del come renderci felici, ma di come dovremo diventare degni di possedere la felicità.
La morale è la fantasia.
Le passioni umane si fermano solo dinanzi a una potenza morale che rispettino. Se manca una qualsiasi autorità di questo tipo, la legge del più forte regna e, latente o acuto, lo stato di guerra è necessariamente cronico.
L'onestà è lo stato allotropico della morale.
La morale assoluta: tutto è vietato.
La morale è la cognizione de' nostri veri e solidi interessi.