La carità verso i poveri è un dovere, e colui che dà ai poveri presta al Signore.— Daniel Defoe
La carità verso i poveri è un dovere, e colui che dà ai poveri presta al Signore.
Di tutti i flagelli da cui è afflitto il genere umano la tirannia ecclesiastica è il peggiore.
I migliori non possono eludere il loro destino: i buoni muoiono presto, e i cattivi muoiono tardi.
Amiamo la dottrina per il prestigio del suo insegnante.
Quando una donna si trova derelitta e priva di consiglio, è come una borsa di denaro o di gioielli gettata in mezzo alla strada, che può esser preda del primo che passa.
Nessuna opera può essere intrapresa prima di averne calcolato i costi.
La prima prova della carità, nel prete, è la povertà.
Cerca la solitudine, ma col prossimo non mancare di carità.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
La carità, come se non fosse già abbastanza complicata nei tempi in cui ci troviamo, desterà sempre il sospetto di essere qualcosa di morboso, sadomasochistico o chi sa che perversione. Le tendenze elevate o morali destano sempre il sospetto di essere imbrogli.
Molta carità comincia col vizio.
Al di sopra di beghe, pettegolezzi, livori, deve ispirarci la carità cristiana.
Colui che aspetta di fare un grande atto di carità tutto in una volta non farà mai nulla.
Dove manca carità, ivi manca Dio.
La carità esercitata all'esterno non dovrebbe essere che il traboccare della carità profonda attinta nella vita di orazione, l'irradiare di Cristo stesso.
Tutti mi aiutano a diventare un altro, diceva dentro di sé, camminando, a cancellare in me tutte le tracce del passato. Anche questo donare serve ad eliminare un uomo; diversamente nessuno si curerebbe di me.