Coloro che ancora oggi mettono in dubbio la validità della teoria dell'evoluzione biologica fanno semplicemente ridere.
La grandezza e l'unicità dell'uomo sono indissolubilmente associate.
La mente trasforma ciò che è implicito in esplicito.
Una delle possibili definizioni astratte dell'intelligenza è la capacità di trovare connessioni fra cose diverse, talvolta anche molto diverse.
Le emozioni non sono che avvertimenti su quanto ci potrà accadere in futuro.
L'evoluzione, in fondo, è il modo in cui Dio crea.
L'evoluzione passa attraverso porte strette e poi chi sa se sono le porte giuste? Probabilmente sono le uniche.
La storia dell'evoluzione insegna che l'universo non ha mai smesso di essere creativo o inventivo.
La legge di evoluzione governa il mondo col giuoco di due forze, la forza conservatrice e la forza progressista.
Un'evoluzione è un destino.
Un altro aspetto curioso della teoria dell'evoluzione è che tutti pensano di capirla!
Ma l'esistenza del singolo corpo, così familiare sul nostro pianeta, non era inevitabile. L'unica specie di entità che deve esistere perché esista la vita, in qualunque parte dell'universo, è il replicatore immortale.
Com'è abituale nell'evoluzione concreta delle cose, colui che ha trionfato e conquistato il godimento diviene completamente idiota, incapace d'altro che godere, mentre colui che ne è stato privato conserva la sua umanità.
Come Giano, l'evoluzione deve sempre guardare in due direzioni: all'interno, verso la regolarità dello sviluppo e la fisiologia delle creature viventi, e all'esterno, verso i capricci e le esigenze dell'ambiente.
Sono pienamente convinto che le specie non sono immutabili; ma che tutte quelle che appartengono a ciò che chiamasi lo stesso genere, sono la posterità diretta di qualche altra specie generalmente estinta.
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