Un'evoluzione è un destino.— Thomas Mann
Un'evoluzione è un destino.
L'interesse per la malattia e la morte è sempre e soltanto un'altra espressione dell'interesse per la vita.
L'artista è l'ultimo a farsi illusioni a proposito della sua influenza sul destino degli uomini.
Il blocco non parteggia per lo scultore, è contro di lui.
Il mito è il fondamento della vita, lo schema senza tempo, la formula secondo cui la vita si esprime quando fugge al di fuori dell'inconscio.
Fermezza di fronte al destino, grazia nella sofferenza, non vuol dire semplicemente subire: è un'azione attiva, un trionfo positivo.
È molto probabile che una tappa decisiva nel misterioso processo dell'evoluzione dell'uomo sia rappresentata dal giorno in cui un essere, che stava esplorando con curiosità il suo ambiente, fermò la sua attenzione su sé stesso.
Ma l'esistenza del singolo corpo, così familiare sul nostro pianeta, non era inevitabile. L'unica specie di entità che deve esistere perché esista la vita, in qualunque parte dell'universo, è il replicatore immortale.
Com'è abituale nell'evoluzione concreta delle cose, colui che ha trionfato e conquistato il godimento diviene completamente idiota, incapace d'altro che godere, mentre colui che ne è stato privato conserva la sua umanità.
L'evoluzione passa attraverso porte strette e poi chi sa se sono le porte giuste? Probabilmente sono le uniche.
La vita organica, ci dicono, si è evoluta gradualmente dal protozoo al filosofo, e questa evoluzione, ci assicurano, rappresenta senza dubbio un progresso. Disgraziatamente, chi ce lo assicura è il filosofo, non io protozoo.
Noi vediamo l'aspetto della natura brillare di prosperità, e vi ravvisiamo una sovrabbondanza di nutrimento; noi dimentichiamo che la maggior parte di tanti uccelli che cantano intorno a noi, vivono solo d'insetti o di sementi, e per conseguenza distruggono continuamente altri esseri viventi.
Un altro aspetto curioso della teoria dell'evoluzione è che tutti pensano di capirla!
L'evoluzione umana, un crescere della potenza della morte.
Come Giano, l'evoluzione deve sempre guardare in due direzioni: all'interno, verso la regolarità dello sviluppo e la fisiologia delle creature viventi, e all'esterno, verso i capricci e le esigenze dell'ambiente.