E se quelli che rimangono fossero sempre i peggiori? Darwinismo capovolto.
Forse neanche un solo uomo è degno di avere un bambino.
La maggior parte delle religioni rendono gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo?
Che uno riesca a vedere chiaramente che cos'è la vita e tuttavia la ami tanto! Forse ha il sospetto di quanto poco significhi quel suo veder chiaro.
Nella vita la cosa più audace è odiare la morte; sono disprezzabili e disperate le religioni che ottundono questo odio.
La parola libertà serve a esprimere una tensione importante, forse la più importante. L'uomo vuole sempre andare via, e se il luogo dove si vuole andare non ha nome, se è indefinito, senza confini, allora lo si chiama libertà.
Tanto più avanza l'ulteriore evoluzione del genere umano, tanto più certo mi sembra quel sentiero verso la genuina religiosità che non si adagia sulla paura della vita, sulla paura della morte e sulla fede cieca.
L'evoluzione umana, un crescere della potenza della morte.
Un altro aspetto curioso della teoria dell'evoluzione è che tutti pensano di capirla!
La vita organica, ci dicono, si è evoluta gradualmente dal protozoo al filosofo, e questa evoluzione, ci assicurano, rappresenta senza dubbio un progresso. Disgraziatamente, chi ce lo assicura è il filosofo, non io protozoo.
L'evoluzione è tutto. La pesca, un tempo, era una mandorla amara; il cavolfiore non è che un cavolo che ha frequentato l'università.
È molto probabile che una tappa decisiva nel misterioso processo dell'evoluzione dell'uomo sia rappresentata dal giorno in cui un essere, che stava esplorando con curiosità il suo ambiente, fermò la sua attenzione su sé stesso.
La storia dell'evoluzione insegna che l'universo non ha mai smesso di essere creativo o inventivo.
Ma l'esistenza del singolo corpo, così familiare sul nostro pianeta, non era inevitabile. L'unica specie di entità che deve esistere perché esista la vita, in qualunque parte dell'universo, è il replicatore immortale.
Un'evoluzione è un destino.