Queste famiglie! Tutte uguali, eppure ciascuna così fiera di sé!— Elias Canetti
Queste famiglie! Tutte uguali, eppure ciascuna così fiera di sé!
Ogni parola pronunciata è falsa. ogni parola scritta è falsa. Ogni parola, è falsa. ma cosa c'è senza la parola?
Non credere a nessuno che dice sempre la verità.
La cosa più veloce fu però sempre una sola: il fulmine. Il timore superstizioso del fulmine, dal quale non c'è difesa, è ampiamente diffuso.
Sfrontatezza del ricco che consiglia i poveri.
La struttura primordiale del potere, il suo cuore e il suo nucleo, si è spinta all'assurdo e giace in frantumi. Il potere è più grande ma anche più fuggevole che mai. Tutti sopravviveranno o nessuno.
Quando entriamo nella famiglia, con l'atto di nascita, entriamo in un mondo imprevedibile, un mondo che ha le sue strane leggi, un mondo che potrebbe fare a meno di noi, un mondo che non abbiamo creato. In altre parole, quando entriamo in una famiglia, entriamo in una favola.
Non sei tenuto a venerare la tua famiglia, non sei tenuto a venerare il tuo paese, non sei tenuto a venerare il posto dove vivi, ma devi sapere che li hai, devi sapere che sei parte di loro.
La vita familiare come la concepiamo noi non ci è più naturale di quanto sia naturale una gabbia a un cacatua.
La famiglia è un nucleo di repressione delle simpatie, di obblighi ad amare, di colpe, di proteste, carezze false e veri schiaffi.
Da giovane cerchi fama e fortuna, poi capisci che una moglie innamorata e dei bambini felici sono il più grande premio di consolazione.
Famiglia. Il luogo dove siamo trattati meglio e dove si brontola di più.
La famiglia è la patria del cuore.
La famiglia autoritaria è il primo essenziale luogo di riproduzione di qualunque mentalità reazionaria, la fabbrica dell'ideologia e della struttura reazionarie.
La famiglia è un'istituzione orribile. È un luogo di crimini, riparato dalla legge.
Riceviamo dalla nostra famiglia così le idee di cui viviamo come la malattia di cui moriremo.