Riceviamo dalla nostra famiglia così le idee di cui viviamo come la malattia di cui moriremo.— Marcel Proust
Riceviamo dalla nostra famiglia così le idee di cui viviamo come la malattia di cui moriremo.
Il mondo in cui si vive durante il sonno è talmente diverso, che quelli che faticano a prender sonno cercano prima di tutto di uscire dal nostro.
La noia è uno dei mali meno gravi che abbiamo da sopportare.
Nell'umanità la regola che naturalmente comporta delle eccezioni, è che i duri sono dei deboli di cui gli altri non si sono curati, e che i forti, preoccupandosi poco che ci si curi o meno di loro, sono i soli ad avere quella dolcezza che il volgo scambia per debolezza.
È più ragionevole sacrificare la propria vita alle donne piuttosto che ai francobolli, alle vecchie tabacchiere, perfino ai quadri e alle sculture. L'esempio delle altre collezioni dovrebbe però ammonirci a cambiare, a non avere una sola donna, ma molte.
Si ama solo ciò che non si possiede del tutto.
La famiglia è tornata a diventare quel potente e insostituibile centro infinitesimale di tutto che era prima. Perché? Perché la civiltà dei consumi ha bisogno della famiglia.
Le famiglie felici si somigliano tutte; le famiglie infelici sono infelici ciascuna a modo suo.
La famiglia è il test della libertà, perché è l'unica cosa che l'uomo libero fa da sé per sé.
Famiglia. Il luogo dove siamo trattati meglio e dove si brontola di più.
Non c'è dubbio che è intorno alla famiglia e alla casa che le più grandi virtù della società umana si creano e si rafforzano.
Felice quella famiglia che, senza possedere grandi ricchezze, tuttavia non soffre la povertà.
Tra ciò che uno ha, non ho annoverato la moglie e i figli, poiché da questi è meglio dire che si è posseduti.
La più grande unità sociale del paese è la famiglia. O due famiglie: quella regolare e quella irregolare.
La famiglia è uno stato che riceve autorità dalla noia, dalle convenienze e dalla paura di morir soli in casa.
Famiglia: vita alla casalinga.