Riceviamo dalla nostra famiglia così le idee di cui viviamo come la malattia di cui moriremo.— Marcel Proust
Riceviamo dalla nostra famiglia così le idee di cui viviamo come la malattia di cui moriremo.
Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede.
La noia è uno dei mali meno gravi che abbiamo da sopportare.
Il desiderio, muovendo sempre verso ciò che ci è più contrario, ci costringe ad amare quel che ci farà soffrire.
La verità sulle intenzioni di un uomo non si apprende chiedendogliela.
La generosità non è spesso che l'aspetto interore che prendono i nostri sentimenti egoistici quando non li abbiamo ancora nominati e classificati.
La vita familiare come la concepiamo noi non ci è più naturale di quanto sia naturale una gabbia a un cacatua.
La famiglia è concetto di Dio, non vostro. Potenza umana non può sopprimerla. Come la patria, più assai che la patria, la famiglia è un elemento della vita.
Il tenere famiglia corrisponde da sempre all'ottenere licenza di delinquere: per il bene dei propri cari si persegue il male dei cari solo altrui.
Si soffoca in ogni famiglia che non sia la propria. Anche nella propria si soffoca, ma non lo si nota.
La famiglia è il test della libertà, perché è l'unica cosa che l'uomo libero fa da sé per sé.
La famiglia è un'istituzione orribile. È un luogo di crimini, riparato dalla legge.
La famiglia è uno stato che riceve autorità dalla noia, dalle convenienze e dalla paura di morir soli in casa.
Queste famiglie! Tutte uguali, eppure ciascuna così fiera di sé!
Non c'è dubbio che è intorno alla famiglia e alla casa che le più grandi virtù della società umana si creano e si rafforzano.
I padri non devono né vedere né sentire. Questa è l'unica vera base della vita di famiglia.