Il bisogno che fa gli uomini cattivi, fa brutte le donne.— Emilio de Marchi
Il bisogno che fa gli uomini cattivi, fa brutte le donne.
La pazienza dei popoli è la mangiatoia dei tiranni.
Vero e unico creatore di bene è l'affetto, l'affetto naturale che scorre quieto ma inesauribile, a portare i freschi ruscelli della vita; mentre la passione o è fiamma che dissecca o è un tormentaccio rovinoso, che assorda, trascina, devasta.
In un tempo in cui molti fanno ridere colla faccia scura, un po' d'allegria naturale possa sembrare agli occhi della gente quasi come una mezza novità.
La superbia è il cavallo dei ricchi: la povera gente va a piedi.
Non c'è nulla che meglio si adatta a un'idea confusa d'una parola che non si capisce.
L'esistenza di una donna molto carina somiglia a quella d'una lepre il giorno dell'apertura della caccia.
Se Dio non avesse fatto la donna, non avrebbe fatto il fiore.
È premessa indispensabile per la realizzazione d'una società equa ed umana la completa emancipazione della donna.
Le donne sono come le galline, se schiamazzano non preoccupatevene.
La donna sarà anch'essa poeta quando cesserà la sua schiavitù senza fine, quando avrà riconquistato per sé la propria esistenza (nel momento in cui l'uomo, che è stato fino ad allora ignobile nei suoi riguardi, la lascerà libera).
Il mondo sarebbe imperfetto senza la presenza della donna.
Le donne che hanno buon senso sono così curiosamente insignificanti.
Le donne sono come le mosche: o si posano sul miele o sulla merda.
Le lacrime delle donne sono il condimento della loro malizia.
E una donna è soltanto una donna, mentre un sigaro è una bella fumata.