In una rivoluzione, se è vera, si vince o si muore.
La rivoluzione del mondo, passa attraverso la rivoluzione dell'individuo.
Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza.
L'unico modo di conoscere davvero i problemi è accostarsi a quanti vivono quei problemi e trarre da essi, da quello scambio, le conclusioni.
Nessuno è libero finché anche un solo uomo al mondo sarà in catene.
Non sono Cristo né un filantropo, io sono tutto il contrario di un Cristo; io combatto per le cose in cui credo con tutte le armi a mia disposizione e cerco di lasciare morto l'altro, invece di lasciarmi mettere in croce o in qualsiasi altro luogo.
Gli inferiori si ribellano per poter essere uguali e gli uguali per poter essere superiori. È questo lo stato d'animo da cui nascono le rivoluzioni.
Quelli che rendono impossibili le rivoluzioni pacifiche rendono le rivoluzioni violente inevitabili.
Nessuna grande rivoluzione, come la storia dimostra, si è compiuta senza guerra civile.
La rivoluzione è la festa degli oppressi e degli sfruttati.
Il rivoluzionario che ha successo è uno statista, quello che non ha successo un criminale.
Colui che attende una rivoluzione sociale pura non la vedrà mai, egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione.
Per fare una frittata bisogna rompere delle uova.
Sarà rivoluzionario colui che potrà rivoluzionare se stesso.
Esiste un'unica rivoluzione possibile ed è quella che si fa da soli, quella che avviene nell'individuo, che si sviluppa in lui con lentezza, con pazienza, con disubbidienza!