rivoluzionario, guerrigliero, scrittore, politico e medico argentino
Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso.
Non sono Cristo né un filantropo, io sono tutto il contrario di un Cristo; io combatto per le cose in cui credo con tutte le armi a mia disposizione e cerco di lasciare morto l'altro, invece di lasciarmi mettere in croce o in qualsiasi altro luogo.
L'unica battaglia che ho perso è stata quella che ho avuto paura di combattere.
Il silenzio è una discussione portata avanti con altri mezzi.
La durezza di questi tempi non ci deve far perdere la tenerezza dei nostri cuori.
La mia casa continuerà a viaggiare su due gambe e i miei sogni non avranno frontiere.
E se vale la pena rischiare io mi gioco anche l'ultimo frammento di cuore.
Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere.
Non voglio grandi cose dalla vita, ma piccole cose che facciano grande la mia vita.
Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.
Un popolo che non sa né leggere né scrivere, è un popolo facile da ingannare.
O siamo capaci di sconfiggere le opinioni contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le opinioni con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell'intelligenza.
Bisogna essere duri senza perdere la tenerezza.
Ho tanti fratelli che non riesco a contarli e una sorella bellissima che si chiama libertà.
Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo.
E se vale la pena rischiare, io mi gioco anche l'ultimo frammento di cuore.
Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Si è vero lo siamo in modo diverso, siamo quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamo.
Io non sono un liberatore: i liberatori non esistono. Sono i popoli che si liberano da sé.
In una rivoluzione, se è vera, si vince o si muore.
Il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d'amore.