Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.— Che Guevara
Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.
Nessuno è libero finché anche un solo uomo al mondo sarà in catene.
Non possono esservi transazioni, non possono esservi mezzi termini, non può esservi pace che garantisca a metà la stabilità di un paese. La vittoria deve essere totale.
Molto più decisivo e molto più durevole di tutto l'oro che si può accumulare è la gratitudine di un popolo.
Un popolo che non sa né leggere né scrivere, è un popolo facile da ingannare.
Preferisco morire in piedi piuttosto che vivere in ginocchio.
Accetta la tua morte con una certa serietà, comunque. Chi ride andando a farsi giustiziare non è ben compreso, in genere, dalle meno progredite forme di vita, e ti daranno del pazzo.
Poi c'hai del sangue mio sete si ardente, E perchi'io mora, o Morte acerba e ria, Sei mossa per ferir la donna mia, Col velenoso stral fiero e pungente.
La morte è il riposo, ma il pensiero della morte è il disturbatore di ogni riposo.
La realtà è che uno vive finché non muore. E la verità è che nessuno vuole la realtà.
La morte, raggiungila con tutti i tuoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i peccati capitali.
La morte non è un evento estremo e conclusivo, è un elemento della vita con il quale noi tutti coabitiamo.
La morte non è così tragica. Tra cent'anni, ciascuno di noi non ci penserà più.
È sorprendente: il potere della morte umana di far rinsavire. Ha più peso di ogni parola, di ogni argomento: è la forza ultima. Si impossessa della tua attenzione e del tuo tempo. E ti lascia cambiato.
Bisogna salvarsi per poter morire, perché la morte non sopraggiunga senza coscienza, ma chiara, precisa, limpida.
Vi dimostrerò come non può accadere nulla di meglio della morte.