La morte è così poco temibile che proprio per merito suo non dobbiamo temere nulla.
È il povero che conta le sue pecore.
Non perdi nulla del tempo che ti è stato assegnato; quello che lasci non ti appartiene.
È necessario imparare tanto a lungo quanto a lungo si vive.
Tutto quello che deve avvenire è incerto: vivi senza indugio.
La morte ti viene incontro: la dovresti temere se potesse rimanere con te: ma necessariamente o non è ancora arrivata o passa oltre.
La morte stessa non è, per chi vi rifletta, cosa così seria come il matrimonio.
La morte è per tutti, la vita per pochi.
I cani non hanno molti vantaggi rispetto di persone, ma uno di loro è estremamente importante: nel loro caso l'eutanasia non è vietata dalla legge; gli animali hanno il diritto a una morte misericordiosa..
Se, come ci assicurano, è prevista la vita eterna, perché deve esserci la morte?
Morire significa separarti non solo da quello che eri, ma anche da quello che non hai potuto diventare. Quest'ultimo aspetto della morte è il più inquietante.
Un bel morir, tutta la vita onora.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi- questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo. I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio.
Forse perché della fatal quïete tu sei l'immago a me sì cara vieni o Sera!
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, amore, disillusione, destino, morte.
La morte, la vita, la fama, l'infamia, il dolore, il piacere, la ricchezza, la povertà, tutto ciò tocca ugualmente a buoni e cattivi, non essendo queste cose né belle né brutte; e, dunque, neppure beni o mali.