Stolto è colui che giudica gli uomini dal vestito o dalla condizione sociale.
La vera felicità risiede nella virtù.
Tosto diventa infamia la gloria dei superbi.
Gioiosi e a testa alta affrettiamoci con passo sicuro dovunque ci porteranno le circostanze, percorriamo qualunque terra: non c'è esilio nell'àmbito dell'universo, perché nulla di ciò che si trova nell'universo è estraneo all'uomo.
Tra due pareri equipollenti deve avere il sopravvento il più moderato.
Tutto ciò che eccede il bisogno è un peso superfluo e pesante a reggersi.
Volesse il cielo che gli stolti e i dappoco fossero capaci dei più piccoli mali, purtroppo invece sono capaci anche dei più grandi.
La stoltezza ha questo di proprio: ricomincia sempre da capo la vita.
Più facile premunirsi contro la malvagità che contro la stoltezza degli uomini.
Lo stolto non vede lo stesso albero che vede il saggio.
L'uomo stolto ama stupirsi ad ogni parola.
Con lo stolto non vi è compagnia.
È meglio se sei un vagabondo e viaggi da solo, anziché ammuffire in compagnia degli stolti!
Stolti sono coloro che non sanno che la metà spesso vale più del tutto.
Se lo stolto persistesse nella sua stoltezza diventerebbe saggio.
Lo stolto è felice e infelice allo stesso modo che il saggio.