La fortuna teme i forti e opprime i deboli.— Lucio Anneo Seneca
La fortuna teme i forti e opprime i deboli.
Non dobbiamo cercare di vivere a lungo, ma di vivere abbastanza; vivere a lungo dipende dal destino, dalla nostra anima vivere quanto basta.
Della miseria sua causa è l'avaro.
La virtù diffonde i suoi effetti anche da lontano e stando nascosta.
Che cosa servono a quel tizio ottant'anni trascorsi nell'inerzia? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente.
Nessuna cosa è bella da possedere se non si hanno amici con cui condividerla.
Che fortuna possedere una grande intelligenza: non ti mancano mai le sciocchezze da dire.
La fortuna assiste sempre le azioni virtuose e la ricompensa, anche se tarda, sicuramente arriva.
Chi conta sulla fortuna, non è mai sicuro di una cena.
Giudico che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che ce ne lasci governare l'altra metà.
Ogni donna la sua fortuna ce l'ha fra le gambe.
La fortuna si desidera e talvolta perfino si aiuta; la fama, bisogna sudarsela.
Uomo sarà colui che non si lascerà né trasportare dal soffio della buona fortuna né schiantare da quello della avversa.
E' meglio fallire per la sfortuna, dopo aver ben ragionato, che riuscire per la fortuna, dopo aver mal ragionato.
La nostra fortuna è la iettatura degli altri.
La fortuna è un dio fra gli uomini, e più che un dio.