Breve è la vita in sé, lunga il dolor la rende.— Lucio Anneo Seneca
Breve è la vita in sé, lunga il dolor la rende.
Godiamo avidamente della presenza degli amici, perché non sappiamo per quanto tempo ci possa toccare.
Come si troverebbero bene certe persone se si staccassero da sé stesse! E invece si opprimono, si affliggono, si guastano, si spaventano, tutto da soli.
Ecco una cosa grandiosa: avere la debolezza di un uomo e la tranquillità di un dio.
Il delitto coronato dal successo prende il nome di virtù.
Se uno segue le orme di un altro, non trova niente, anzi neppure cerca.
Nulla ci rende così grandi come un grande dolore.
Dietro la gioia e il sorriso ci può essere un temperamento ruvido, aspro e scaltro. Ma dietro il dolore non c'è che il dolore. L'angoscia, contrariamente al piacere, non si maschera mai.
La conoscenza porta dolore.
Quanto dolore c'è nella vita, è vero, ma quanta vita c'è nel dolore?
Il dolore non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l'aria.
Era proprio così: anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos'era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano.
Spesso il piacere è un ospite passeggero; ma il dolore Ci avvinghia crudelmente.
Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano.
Quando ho piantato il mio dolore nel campo della pazienza, mi ha dato il frutto della felicità.
Il dolore è una dote per un animo duro.