Breve è la vita in sé, lunga il dolor la rende.
Il sommo bene, cioè la felicità, non cerca al di fuori mezzi per realizzarsi; è un bene interiore e nasce tutto da se stesso; diventa schiavo della sorte se ricerca una parte di sé all'esterno.
I precetti sono come i semi: danno grossi risultati, eppure sono piccola cosa.
Tra due pareri equipollenti deve avere il sopravvento il più moderato.
Il maggior ostacolo al vivere è l'attesa, chi dipende dal domani, perde l'oggi. Predisponi ciò che è in potere della fortuna, lasci andare ciò che è in tuo potere. Dove miri? Dove ti proietti? Tutto quello che deve avvenire è incerto: vivi senza indugio.
Imparare la virtù significa disimparare i vizi.
Tutti gli uomini sanno dare consigli e conforto al dolore che non provano.
I più grandi dolori sono quelli di cui noi stessi siamo la causa.
Il dolore precede ogni piacere ed è il principio motore dell'uomo.
Il dolore è così facile da esprimere, eppure così difficile da raccontare.
Cosa resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco.
Il dolore è un gran ricostituente dell'uomo, credete; e in certi casi è un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore, vi è cancrena.
La paura è il dolore provocato dalla rappresentazione di un male imminente.
Mi spaventa la quantità di dolore che si può dare a chi si lega a te. Il senso di potenza quando ti accorgi che puoi distruggere la persona che ti ama.
Era proprio così: anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos'era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano.
Il dolore è la forma più intensa di vita, è sovreccitazione: quindi, il ricerchiamo.