Nessuno scrive nel calendario i favori.
Uno assiste l'amico ammalato: bravo! Ma lo fa per ereditare: è un avvoltoio, aspetta il cadavere. Le stesse azioni possono essere oneste o disoneste: quello che conta è il perché o il modo in cui sono fatte.
Non puoi fuggire le necessità, ma le puoi vincere.
Come è dolce aver estenuato e abbandonato le passioni!
Le donne nella libidine poi non sono da meno dei maschi: destinate per natura a un ruolo passivo, hanno escogitato un genere così perverso di impudicizia da montare gli uomini.
L'unico bene è l'onestà, gli altri sono beni falsi e fittizi.
Noi, quando chiediamo un favore, lo valutiamo moltissimo, quando poi lo abbiamo ottenuto, lo disprezziamo.
Ogni favore bisogna ricambiarlo con lo stesso spirito con cui è fatto, senza considerarne l'entità, ma la volontà che lo ha originato.
Ci vuole altrettanta magnanimità per riconoscere un favore ricevuto che per renderlo.
Fammi un favore, e siimene grato.
Le cose non la smettono più di lasciarti. Forse lo fanno perché sanno che devi procedere leggero, cercano di farti un favore.
Soltanto chi è in malafede o è stolto, crede che i favori siano gratuiti.
Grandi favori non rendono riconoscenti, bensì vendicativi; e se il piccolo beneficio non viene dimenticato, finisce per diventare un verme rodente.