Nessuno scrive nel calendario i favori.— Lucio Anneo Seneca
Nessuno scrive nel calendario i favori.
La morte ci consuma giorno per giorno, non ci trascina via all'improvviso.
I vizi di molta gente rimangono nascosti perché sono deboli; quando avranno forze sufficienti, la loro audacia sarà pari a quella dei vizi che la prosperità ha reso già manifesti.
Ecco una delle cause dei nostri mali: viviamo imitando il prossimo e non ci facciamo regolare dalla ragione, ma trascinare dall'abitudine.
Non si scoprirebbe mai niente se ci si considerasse soddisfatti di quello che si è scoperto.
Alessandro, re dei Macedoni, aveva incominciato a studiare la geometria per sapere, infelice, quanto fosse piccola la terra di cui aveva occupato una minima parte.
Grandi favori non rendono riconoscenti, bensì vendicativi; e se il piccolo beneficio non viene dimenticato, finisce per diventare un verme rodente.
Soltanto chi è in malafede o è stolto, crede che i favori siano gratuiti.
Fammi un favore, e siimene grato.
Ogni favore bisogna ricambiarlo con lo stesso spirito con cui è fatto, senza considerarne l'entità, ma la volontà che lo ha originato.
Le cose non la smettono più di lasciarti. Forse lo fanno perché sanno che devi procedere leggero, cercano di farti un favore.
Ci vuole altrettanta magnanimità per riconoscere un favore ricevuto che per renderlo.
Noi, quando chiediamo un favore, lo valutiamo moltissimo, quando poi lo abbiamo ottenuto, lo disprezziamo.