Fammi un favore, e siimene grato.
A odiare perdi tempo e salute. A disprezzare guadagni l'uno e l'altro.
Chi accumula libri, accumula desideri; e chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant'anni.
Essere un mediocre non è una pena. La pena è accorgersene. Ma è un mediocre chi s'avvede d'esserlo?
L'Italia è un Paese di contemporanei senza antenati né posteri perché senza memoria di se stesso.
Il giornalista è il solo scrittore che, quando prende la penna, non spera nell'immortalità.
Ci vuole altrettanta magnanimità per riconoscere un favore ricevuto che per renderlo.
Nessuno scrive nel calendario i favori.
Grandi favori non rendono riconoscenti, bensì vendicativi; e se il piccolo beneficio non viene dimenticato, finisce per diventare un verme rodente.
Ogni favore bisogna ricambiarlo con lo stesso spirito con cui è fatto, senza considerarne l'entità, ma la volontà che lo ha originato.
Soltanto chi è in malafede o è stolto, crede che i favori siano gratuiti.
Noi, quando chiediamo un favore, lo valutiamo moltissimo, quando poi lo abbiamo ottenuto, lo disprezziamo.
Le cose non la smettono più di lasciarti. Forse lo fanno perché sanno che devi procedere leggero, cercano di farti un favore.