La volontà non si impara.— Lucio Anneo Seneca
La volontà non si impara.
È ridicolo correre verso la morte per stanchezza della vita, quando è il tuo sistema di vita che ti fa correre incontro alla morte.
Nessuno è più infelice che la maggior parte di quelli che sono generalmente ritenuti felici.
Ciò che è dato con orgoglio ed ostentazione dipende più dall'ambizione che dalla generosità.
Una mente notevole possiede un regno.
Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.
Il corpo intero non è altro se non la volontà oggettivata.
La nonviolenza, nella sua condizione dinamica, significa sofferenza consapevole. Non consiste in una docile sottomissione alla volontà del malvagio, ma nel contrapporre la propria anima alla volontà del tiranno.
Se Bossi avesse continuato a parlare di secessione non avremmo mai fatto alcun accordo. È chiaro che una logica di coalizione comporta la volontà degli interlocutori di trovare un punto di sintesi.
La banalità è il travestimento di una potentissima volontà tesa ad abolire la coscienza.
Un buon progetto non nasce dall'ambizione di lasciare un segno, il segno del designer, ma dalla volontà di instaurare uno scambio anche piccolo con l'ignoto personaggio che userà l'oggetto da noi progettato.
Se non avessi un po' di forza di volontà sarei un ubriacone di prima classe.
Il pessimismo dell'intelligenza va combattuto da un ottimismo della volontà.
Dobbiamo fare soltanto la volontà di Dio. Il resto non conta.
Non cedere. Se sei pessimista fin dall'inizio, non ce la farai di certo. Se sei fiducioso e ottimista, in qualche misura il successo ti arriderà. Non è importante vincere la medaglia d'oro, ma fare del proprio meglio.
La volontà non può dunque venir concepita se non come un aspetto di quella corrente viva che è la coscienza: questo è un punto sul quale la psicologia recente è abbastanza concorde.