Nessun male è grande se è l'ultimo.— Lucio Anneo Seneca
Nessun male è grande se è l'ultimo.
Chi entra in casa nostra ammiri noi piuttosto che le nostre suppellettili.
Ogni evento che si è aspettato a lungo, giunge più sopportabile.
Nulla è più estraneo all'uomo affaccendato del vivere: di nulla è meno facile la conoscenza.
La saggezza procura subito la ricchezza: la dà rendendola superflua.
Alla morte pensaci, per non temerla mai.
Sono in migliaia ad accanirsi contro le ramificazioni del male, ma solo uno a colpirne la radice.
I mali sono meno dannosi alla felicità che la noia.
A chi tende a far male non mancheranno mai occasioni.
Se alcuno si truova che per natura sia inclinato a fare piú volentieri male che bene, dite sicuramente che non è uomo, ma bestia o mostro, poi che manca di quella inclinazione che è naturale a tutti gli uomini.
La pia finzione secondo la quale il male non esiste lo rende soltanto vago, enorme e minaccioso.
In ciascuno di noi vi è un istinto di male. Anzi, il bene e il male vivono accumunati e indistinti nello spirito nostro.
Ecco una delle cause dei nostri mali: viviamo imitando il prossimo e non ci facciamo regolare dalla ragione, ma trascinare dall'abitudine.
Quando a un cristiano capita qualche cosa di male, tutti intorno a volersene profittare come cani!
Non so se sto male perché impazzisco o se impazzisco perché sto male.
Possibile che non si possa vivere senza far male agli innocenti?