Ti stupisci che fuggire non ti serva? I mali che fuggi sono in te.— Lucio Anneo Seneca
Ti stupisci che fuggire non ti serva? I mali che fuggi sono in te.
Chiedi perché questa fuga non ti sia di aiuto? Tu fuggi con te stesso.
Pensa a chi vuoi, giovani, vecchi, uomini maturi: li troverai ugualmente timorosi della morte, ugualmente ignari della vita.
Chi è dappertutto, non è da nessuna parte.
L'uomo più ricco è quello a cui la fortuna non trova niente da dare.
Nessuno ha più gusto all'ingiuria di colui che è più vulnerabile ad essa, ma questo gusto è contagioso, e domani qualcun altro riderà di colui che oggi si prende gioco di me.
Una lingua tagliente è l'unico strumento acuminato che migliora con l'uso costante.
Ecco una delle cause dei nostri mali: viviamo imitando il prossimo e non ci facciamo regolare dalla ragione, ma trascinare dall'abitudine.
I mali sono meno dannosi alla felicità che la noia.
Si sa che talvolta satana viene come un uomo di pace.
Tutti siamo impastati di bene e di male, ma questo ultimo bisogna vincerlo.
Niente può essere un male quand'è secondo natura.
Mai si fa il male così a fondo e così allegramente quando lo si fa per obbligo di coscienza.
Il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la loro vita, mentre il bene viene spesso sepolto insieme alle loro ossa.
Un male incerto provoca inquietudine perché, in fondo, si spera fino all'ultimo che non sia vero; ma un male sicuro, invece, infonde per qualche tempo una squallida tranquillità.
Una verità su un male, se detta senza arte, è un male. Deve essere preziosa in sé. Allora concilia col male e col dolore per l'esistenza dei mali.