Nessuno, vedendo il male, lo preferisce, ma ne rimane ingannato, parendogli un bene rispetto al male peggiore.— Epicuro
Nessuno, vedendo il male, lo preferisce, ma ne rimane ingannato, parendogli un bene rispetto al male peggiore.
Meditare bisogna su ciò che procura la felicità, poiché invero se essa c'è abbiamo tutto, se essa non c'è facciamo tutto per possederla.
Niente basta a chi non basta ciò che è sufficiente.
Il supremo frutto dell'autosufficienza è la libertà.
È preferibile che un bel progetto non vada in porto piuttosto che abbia successo un progetto dissennato.
Con più piacere va incontro al domani chi meno ha bisogno del domani.
Se gli uomini potessero operare impunemente, non esiterebbero a compiere il male. Né dopo si sentirebbero peggiori.
Chi è risoluto a fare del male, trova sempre il pretesto.
Un male incerto provoca inquietudine perché, in fondo, si spera fino all'ultimo che non sia vero; ma un male sicuro, invece, infonde per qualche tempo una squallida tranquillità.
Chi è morto non sente nessun male: se lo sente non è morto.
L'uomo può mantenersi ad un certo livello nel bene, ma nessun uomo è mai riuscito a tenersi ad un certo livello nel male: la strada va sempre più in giù.
Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rimangano in silenzio.
In ciascuno di noi vi è un istinto di male. Anzi, il bene e il male vivono accumunati e indistinti nello spirito nostro.
La pia finzione secondo la quale il male non esiste lo rende soltanto vago, enorme e minaccioso.
Quando a un cristiano capita qualche cosa di male, tutti intorno a volersene profittare come cani!
Mai si fa il male così a fondo e così allegramente quando lo si fa per obbligo di coscienza.