La vita è lunga se è piena.
Voi vivete come se doveste vivere sempre, non pensate mai alla vostra fragilità, non volete considerare quanto del vostro tempo è già trascorso. Buttate via il tempo come se lo attingeste da una fonte inesauribile.
Uno assiste l'amico ammalato: bravo! Ma lo fa per ereditare: è un avvoltoio, aspetta il cadavere. Le stesse azioni possono essere oneste o disoneste: quello che conta è il perché o il modo in cui sono fatte.
Il saggio vivrà quanto deve, non quanto può. Osserverà dove gli toccherà vivere, con chi, in che modo e che cosa dovrà fare. Egli bada sempre alla qualità della vita, non alla lunghezza.
È felice chi giudica rettamente. È felice chi è contento della sua condizione, qualsiasi essa sia, e gode di quello che ha. È felice chi affida alla ragione la condotta di tutta la sua vita.
La morte è così poco temibile che proprio per merito suo non dobbiamo temere nulla.
La vita è un appuntamento, solo che noi non sappiamo mai il quando, il chi, il come, il dove.
Non mi farò mai più un amico in vita mia, ma forse alcuni dopo la mia morte.
La vita umana non può dirsi a rigore né lunga né breve, perché è in fondo la misura con cui valutiamo tutte le altre estensioni nel tempo.
La vita più breve e più tormentata è quella di coloro che dimenticano il passato, trascurano il presente e temono il futuro.
Non sempre la vita va conservata: il bene non consiste nel vivere, ma nel vivere bene.
Come quando apri una porta o una finestra, il tuo animo sa che c'è sempre una via d'uscita.
La vita è un libro, del quale non ha letto che una pagina sola chi non ha visto che il suo paese natìo.
Noi finiamo con l'imparare per la scuola e non per la vita.
Il corso della nostra vita è simile a un mosaico: non possiamo riconoscerlo e giudicarlo prima di esser giunti a una certa distanza.
Ho una vita interessante, ma devo scrivere perché se non scrivo in una certa misura non posso godermi il resto della mia vita.