Ci sono stelle morte che brillano ancora perché la loro luce è intrappolata nel tempo.— Don DeLillo
Ci sono stelle morte che brillano ancora perché la loro luce è intrappolata nel tempo.
Ci sono delle stelle morte che splendono ancora perché il loro bagliore è catturato dalla trappola del tempo.
Nessuno sapeva ciò che sapevano loro, qui, nell'ultimo minuto di chiarezza prima della fine di tutto.
L'inattività è il preludio a quel genere di consapevolezza che sfocia nella presa di coscienza finale dell'inutilità di qualsiasi azione.
Se isoliamo il pensiero randagio, il pensiero transitorio, il pensiero la cui origine è insondabile, allora cominciamo a capire che siamo regolarmente squilibrati, quotidianamente pazzi.
Tale è il prestigio della macchina fotografica, la sua autorità quasi sacrale, la sua potenza ipnotica che impone rispetto sia al soggetto fotografato sia al passante occasionale.
La morte è come il sonno, ma con questa differenza: se sei morto e qualcuno grida "In piedi, è giorno fatto!", ti riesce difficile trovare le pantofole.
A volte per i morti si fanno cose che non si sarebbero fatte per i vivi.
Voglio che la morte mi colga mentre pianto i miei cavoli, per niente preoccupato per lei e meno ancora del mio orto imperfetto."
Morire è una delle poche cose che si possono fare facilmente stando sdraiati.
La prima e più saliente contrapposizione è tra uomini e donne; la seconda, fra i vivi e i morti; la terza, fra amici e nemici.
La differenza fra il sesso e la morte è che la morte la puoi fare da solo senza che nessuno rida di te.
Se la paura della morte è, in effetti, un'evidenza, altrettanto evidente è che questa paura, per quanto grande sia, non è mai stata in grado di contrastare le passioni umane.
La morte è uno stato di perfezione, il solo alla portata di un mortale.
Il mondo è un albergo, e la morte la fine del viaggio.
La morte è questo: la completa uguaglianza degli ineguali.